
CORO PITANU MORETTE
IL CORO PITANU MORETTE E IL CANTO POLIFONICO
Il lascito di Billia Muroni
Il Coro Pitanu Morette -Tresnuraghes nasce come associazione nel 2000 da un preesistente nucleo che a metà degli anni 1980, sotto la guida di Billia Muroni aveva recuperato i canti della Settimana Santa di Tresnuraghes. Al repertorio tradizionale di Tresnuraghes, che esegue nelle principali feste del paese, affianca alcuni brani di scuola nuorese. Il coro partecipa a iniziative culturali e di spettacolo in Sardegna e nella Penisola. Dal 1998 è stato diretto da Gigi Oliva.
Dalla cover del CD SACRICONCENTUS:
"Se fino alla metà degli anni 1980 a Tresnuraghes, come testimoniano alcune
frammentarie registrazioni, il canto polifonico per quanto fortemente destrutturato e
affidato a quattro cantori anziani, accompagna le processioni della settimana Santa,
in seguito alla loro scomparsa anche la prassi di cantare in quattro viene interrotta.
Manca il ricambio generazionale, il canto non è avvertito dai giovani quale elemento
identitario, in più non v'è traccia di controllo sul coro da parte delle due Confraternite
attive in paese. Per supplire alla funzione principale di questo tipo di canto, ossia
solennizzare la Settimana Santa e altre occasioni legate alla vita comunitaria, Billia
Muroni*, emblematica figura di storico, organizzatore culturale e musicista,
"riorganizza", o meglio "ripensa" il repertorio tradizionale in forme nuove e sostanzialmente divergenti dalla prassi tradizionale: scrittura vs.oralità prevalente, più cantori
che eseguono la stessa parte, apprendimento del repertorio secondo i criteri della
coralità organizzata. Un particolare che merita di essere sottolineato, in questo contesto, è la prossimità della sensibilità musicale di Billia Muroni a quel cecilianesimo di matrice "cuglieritana" di cui abbiamo ampiamente parlato. A ben vedere Billia è sostanzialmente un prodotto di quella concezione della musica con la quale era entrato
in contatto attraverso la frequentazione del lussurgese Giovanni Andrea Piras - al
tempo sacerdote e musicista assai influente in area bosana e oggi apprezzato direttore di cori alla nuorese - il quale, a sua volta, si era formato negli anni dell'apogeo del
"Regionale".
Attivo nella parrocchia di San Giorgio di Tresnuraghes come direttore di coro,
Billia scrive due ordinari della Messa in latino, una di palese ascendenza ceciliana e
un'altra definita significativamente "sarda", che viene regolarmente cantata in paese
nelle principali funzioni religiose dal coro Pitanu Morette, nel quale alla fine degli anni
1990 convergevano la gran parte di coloro che insieme a lui aveva rivitalizzato il canto
nella settimana santa.
La Messa, costruita su un modulo melodico verosimilmente tradizionale, così
come viene eseguita dai componenti del coro, presenta modificazioni sostanziali rispetto alla pagina scritta, sia sul piano melodico che della condotta armonica il che
testimonia come siano intervenuti nel corso del tempo e delle performances, meccanismi propri della tradizione orale attraverso i quali chi canta "ricompone" il materiale
originale che, a sua volta, era stato trasmesso in un regime di oralità "mista", ossia
insegnato ad orecchio a partire dalla pagine scritta mediata dal maestro.
Billia Muroni si è comportato alla stregua di tanti altri personaggi collocabili in
una zona mediana fra tradizioni diverse, i quali anche in epoche precedenti a quelle
da noi esaminate, hanno fortemente contribuito allo sviluppo di forme espressive "di
confine" fra culto e popolare. Come nel caso di quel Bonaventura Licheri - predicatore
gesuita nella Sardegna rurale del secolo XVIII - al quale viene attribuito un Settenario della Vergine Addolorata dalla quale Billia aveva tratto il noto testo che ha come
incipit Reina poite ammuntades/ sa cara bianca che nie adattandolo a ciò che restava
della melodia di un canto di questua tresnuraghese".
* Giovanni Maria, Billia, Muroni ( Tresnuraghes 1948-1999) si è formato con la solida educazione scolastica e religiosa derivata dagli studi effettuati nei Seminario di Bosa e Cuglieri; questa formazione ha sempre caratterizzato la sua personalità ed esperienza umana, da quella culturale e sociale a quella di credente e di operatore professionale nella scuola. Ha profuso entusiasmo e tempo nell 'esperienza politica e in quella amministrativa e sociale del paese, contribuendo al la rinascita, dopo diversi anni di crisi, del coro parrocchiale. Ha fatto in modo, insieme ad altri, che non scomparisse la tradizione dei canti paraliturgici della Settimana Santa. Su di essi ha fatto opera di ricerca e di recupero. Apprezzato come insegnante, storico e ricercatore della cultura locale ha pubblicato, tra l'altro i volumi Storia di Bosa e della P/anargia , Il tesoro di San Marco (1989). Gente di Planargia" (1998)
da INLIMBATV - Cosas bellas - puntata dedicata a Su traggiu Billia Murone